Sugli ambulatori territoriali della Liguria botta e risposta fra Davide Natale, consigliere regionale e segretario del Pd Liguria e il presidente della Regione Giovanni Toti. E il ruolo dei Medici di Medicina Generale diventa centrale nel dibattito.
“Ambulatori territoriali per alleggerire i pronto soccorso al via a metà maggio, l’ennesimo annuncio-propaganda di Toti e della sua giunta: manca ancora tutto – ha attaccato il segretario del Pd ligure -. Dove sono le strutture per accogliere gli ambulatori? Dov’è l’accordo con gli specialisti che dovranno collaborare con i medici di base in teleconsulto? E il personale infermieristico? L’unica cosa positiva è aver finalmente, dopo anni di richieste da parte delle organizzazioni sindacali, adeguato i compensi di alcune prestazioni svolte dai medici di base, oltre a riconoscere loro una tariffa oraria maggiore. Peccato però che nel documento firmato non è specificato dove si attingerà per coprire questa spesa. Un’incognita non da poco. Delle strutture non c’è traccia e la loro apertura diventa ancora più difficile se, come previsto dall’accordo, dovranno essere attrezzate per svolgere, oltre a ecocardiogramma, holter, prelievi, anche radiografie. Quanto tempo ci vuole per allestire uno spazio per gli esami radiologici? Perché se non ci fosse, chi ne avrebbe bisogno dovrebbe andare al pronto soccorso, annullando sul nascere l’obiettivo degli ambulatori stessi. Siamo di fronte alla solita misura annunciata, ma non realizzata. Rimane poi l’incognita dell’organizzazione oraria dei turni sia per gli specialisti che per gli infermieri che dovranno collaborare con i medici di base: opereranno extra orario di lavoro o in orario di lavoro, e in entrambi i casi, come incastreranno le due attività? E come verrà riconosciuto questo impegno e con quali risorse? Se poi sarà la guardia medica che svolge i turni festivi e notturni a coprire anche le attività nel laboratorio, come farà a svolgere le visite a domicilio? Così un ambulatorio che dovrebbe avere lo scopo di potenziare la medicina territoriale rischia di indebolirla”.
A stretto giro è arrivata la risposta del presidente della Regione Liguria e dell’assessore alla Sanità.
A chiudere gli ospedali come è stato fatto dalle amministrazioni del passato ci vuole poco tempo, per ricostruire serve invece una programmazione e Regione Liguria continua a lavorare per garantire una sanità più vicina al territorio con un accordo con i medici di medicina generale che il consigliere Natale riesce anche a criticare ma che potenzia i distretti ed è all’avanguardia a livello nazionale. Rassicuriamo Natale e confermiamo che da maggio questo accordo, come da delibera di Giunta, è operativo. E dunque, dopo essere stato recepito dalle Aziende Sanitarie Locali verrà portato a compimento.
Nei distretti sanitari di tutto il territorio regionale – apriranno gradualmente ambulatori dedicati alla bassa complessità dove medici di medicina generale garantiranno la propria presenza tutti i giorni dalle 8 alle 24. Grazie ad un progressivo adeguamento infrastrutturale il medico potrà poi interagire in tempo reale con lo specialista con il teleconsulto e potrà direttamente eseguire esami di diagnostica di primo livello. L’accordo pluriennale prevede anche la formazione e l’aggiornamento dei medici di famiglia, il sostegno per il personale di segreteria e infermieristico dedicato all’attività dei medici di famiglia. È evidente che tutto questo, dunque, viene messo in pratica progressivamente nell’ottica della realizzazione del nuovo assetto organizzativo dell’assistenza territoriale che acquisisce maggiore centralità nella sanità pubblica rispetto all’assistenza ospedaliera, privilegiando, tra l’altro, la medicina di prossimità correlata anche all’innovazione tecnologica.
Quanto alle risorse il consigliere Natale dimentica che l’accordo, frutto di un proficuo confronto con i medici di medicina generale, prevede da qui al 2027 con un incremento progressivo, un importante impegno economico di Regione. Questa intesa dunque ha grande concretezza, ma anche coerenza perché si inserisce in un disegno più ampio di potenziamento della medicina territoriale e di alleggerimento dei pronto soccorso. In questo senso occorre ricordare l’inizio della sperimentazione nella differenziazione dei percorsi che da inizio anno ha portato nei pronto soccorso genovesi ad una riduzione dei tempi di attesa di 2-3 ore per i codici verdi”.