Medicoop Liguria

Sondaggio Medicoop: medici di famiglia pronti a fare gli esami diagnostici in studi

«Dalla nostra survey, la disponibilità ad utilizzare apparecchi diagnostici di base da parte dei medici di medicina generale è pressoché totale – commenta Pierclaudio Brasesco, presidente Medicoop Liguria – è un dato importante perché la Regione ha una disponibilità, da parte dei medici di famiglia con la quale dovrebbe cominciare a misurarsi». 
L’indagine ripresa da Repubblica Genova, in un articolo firmato da Michela Bompani, porta in primo piano una delle soluzioni per contrastare due emergenze regionali: le liste d’attesa, almeno per alcune prestazioni, e l’iperafflusso ai pronto soccorso, dove l’inaccessibilità di alcuni esami spinge i pazienti anziani a chiedere aiuto anche se non si trovano in situazioni di estrema urgenza.
Sono state formulate le seguenti domande alle quali hanno risposto 40 MMG ( soci e non soci di MEDICOOPLIGURIA):

1.Possiedi e utilizzi in studio almeno uno dei seguenti apparecchi diagnostici? Elettrocardiografo spirometro holter pressorio holter ECG.
Risultato 29 MMG su 40 hanno risposto affermativamente 

2.usufruisci di un rimborso dalla tua ASL per ogni esame effettuato ad un tuo assistito?
Risultato 16 MMG su 29 hanno risposto affermativamente 

3. Se hai risposto no alla domanda numero 1, saresti interessato ad acquistare uno o più strumenti diagnostici tra quelli citati?
Risultato 11 MMG su 11, cioè tutti coloro che non possiedono strumenti diagnostici di base hanno risposto affermativamente
 
Da questa piccola survey emerge che:

1. La disponibilità ad utilizzare apparecchi diagnostici di base da parte dei MMG è pressoché totale in quanto 29 su 40 li hanno già nel proprio studio mentre gli altri 11 sarebbero disponibili a procurarseli
2. Il rimborso delle prestazioni diagnostiche di base non è uniforme nelle Asl liguri in quanto solo 16 MMG su 40 ne può usufruire

“ Ne consegue che è auspicabile e necessaria un’ uniformità di trattamento in questo ambito in tutte le Asl senza porre particolari tetti o vincoli; l’assenza di tale uniformità costituisce un importante freno allo sviluppo di questa attività che contribuirebbe in modo molto significativo alla riduzione delle liste d’attesa nella diagnostica e all’appropriatezza prescrittiva, nonché ad un più snella ed efficace gestione e monitoraggio delle malattie croniche – conclude Pier Claudio Brasesco -.  In ASL 3 da almeno vent’anni è attivo un sistema di telecardiologia con telerefertazione di elettrocardiogrammi eseguiti negli studi dei MMG che ha coinvolto fino a 60 MMG e tutti i cardiologi della Asl. Negli ultimi anni tale sistema ha visto ridursi il numero di MMG che ne usufruiscono per pensionamenti e altro e contestualmente le numerose richieste di altri MMG di accedere al sistema non sono state esaudite per motivi non chiari. Si tratta di un pessimo segnale che indica quantomeno lo scarso interesse della Asl a mantenere e potenziare questo importante servizio”.

Leggi tutto l’articolo su Repubblica Genova del 7 agosto.