“Abbiamo davanti una occasione imperdibile: ridisegnare il nostro Servizio Sanitario Nazionale, anche grazie alle risorse del Pnrr. I pilastri di questa rivoluzione saranno innovazione, uguaglianza e soprattutto prossimità. Ed è per questo motivo che accolgo con favore l’approvazione della mozione sulla sanità territoriale da parte del Parlamento. E’ essenziale tornare ad investire sulla medicina di prossimità per garantire al paziente continuità delle cure e assistenza domiciliare. Dobbiamo invertire la rotta secondo cui l’ospedale è l’unico centro nevralgico delle cure. Per fare ciò è necessario creare una rete che valorizzi le realtà e le professionalità del territorio secondo un principio cardine: portare i servizi vicino ai cittadini. Questo contribuirà a ridurre i divari geografici e territoriali armonizzando gli standard delle prestazioni sanitarie, garantirà una migliore esperienza di cura per gli assistiti e migliorerà i livelli di efficienza dei sistemi sanitari regionali. L’obiettivo primario è assicurare a chiunque di poter avere equo accesso ai servizi a prescindere da dove risiede. Dobbiamo ripartire dalla consapevolezza che la sanità è un investimento e non un costo”.
Così il Sottosegretario di Stato alla Salute Andrea Costa, a margine dell’approvazione della mozione di maggioranza sulla riorganizzazione della sanità territoriale, in rappresentanza del Governo.
“La mozione – precisa Costa – darà impulso alle iniziative già previste all’interno del Dm 71. Tra i principali impegni assunti: revisione della formazione dell’operatore socio sanitario, valorizzazione economica del personale sanitario; iniziative per ovviare alla mancanza di personale medico; valorizzazione del ruolo del medico di medicina generale e del pediatra di libera scelta; riorganizzazione e potenziamento della rete territoriale di assistenza e presa in carico del paziente anzitutto cronico, potenziando anche i servizi di psicologia; iniziative per facilitare ed estendere l’assistenza e la terapia domiciliare per i pazienti cronici e i malati rari; previsione di un presidio sanitario all’interno delle scuole; rinnovamento della struttura tecnologica e digitale del SSN a livello statale e Regionale; coinvolgimento attivo del terzo settore; potenziamento degli standard organizzativi, strutturali e tecnologici delle RSA”.