Medicoop Liguria

Per un cavillo burocratico rischiano di saltare 5.000 vaccinazioni anti Herpes Zoster

La seconda fase del programma pilota  di vaccinazione anti Herpes Zoster messa a punto da sei  AFT (Aggregazione Funzionale Territoriale), in collaborazione con Medicoop Liguria, rischia di saltare. Dopo che nella prima fase 50 Medici di Medicina Generale hanno garantito il vaccino a quasi 2000 pazienti, mentre nella seconda fase (coinvolgendo 90 medici) si sarebbe potuti arrivare a quasi 5.000 pazienti.
“Dalla ASL3 si stanno creando una serie di complicazioni burocratiche che se non risolte ci costringono ad arrenderci a proseguire il progetto – spiega Pier Claudio Brasesco, presidente di Medicoop Liguria, la cooperativa  che raggruppa oltre 130 Medici di Medicina Generale -.  Le prime vaccinazioni dovevano partire la prossima settimana ma non possiamo avere i vaccini perché non è stata accettata dal ASL3 la firma dei coordinatori delle sei AFT, chiedendo invece  un consenso firmato di tutti i 90 medici singolarmente. Un inutile appesantimento burocratico che va contro quella sanità d’iniziativa nel pubblico tanto invocata e che rappresenta un modello assistenziale fondamentale rivolto alle malattie croniche”.
L’Herpes Zoster, conosciuto comunemente come fuoco di Sant’Antonio,  è tra le infezioni più invalidanti che possono colpire il paziente diabetico e/o con problemi cardiovascolari.  Conseguenza dell’Herpes Zoster è la nevralgia post-erpetica, una malattia grave, caratterizzata da dolore acuto, accompagnato spesso da dolore cronico e debilitante, che dura da alcuni mesi fino a diversi anni, soprattutto nei soggetti con un sistema immunitario compromesso, determinando una qualità di vita molto bassa per il paziente e un impegno gravoso per il SSN. È quindi evidente come la vaccinazione anti Herpes Zoster possa rappresentare per il paziente, ma anche  per il SSN, un passaggio fondamentale.
“Stiamo annullando le 150 prenotazioni già messe in programma la prossima settimana  perché non abbiamo ricevuto i vaccini con la conseguenza che un minimo ritardo rischia di far saltare tutto perché la vaccinazione prevede un richiamo dopo un paio di mesi e se si entra nei mesi estivi la gente finisce con il rinunciare quando invece per molte fasce di persone è fondamentale – prosegue il presidente di Medicoop Liguria –.  Molti pazienti con la nevralgia  post-erpetica devono essere ricoverati con costi conseguenti per il SSN, ma di  fronte all’ulteriore impegno dei Medici di Medicina –  abbiamo quasi  raddoppiato il numero dei medici coinvolti rispetto alla prima fase –  ci troviamo di fronte ad un inspiegabile aumento delle burocrazia che fa saltare l’organizzazione che come Medicoop Liguria abbiamo messo a punto già con successo nella prima fase , sgravando i Medici dell’organizzazione e garantendo centri vaccinali efficienti”.

La notizia è stata ripresa da Repubblica Genova in un articolo a firma di Michela Bompani sia sull’edizione on line che su quella cartacea. Cha ha scaturito finalmente una rassicurazione da parte della ASL 3 che spiega a Repubblica che l’intoppo sarebbe già stato risolto e i vaccini sarebbero già in consegna presso gli studi dei medici aderenti all’iniziativa: «La vaccinazione anti Herpes Zoster è uno dei nostri obiettivi principali — spiega Lorenzo Sampietro, direttore Socio sanitario As13 — forse si è verificata qualche complicanza burocratica, ma le vaccinazioni non si fermeranno. I medici di famiglia sono il nostro braccio armato in questa campagna vaccinale fondamentale. Si è trattato di un malinteso ormai superato e ai medici stanno arrivando le dosi per procedere con le vaccinazioni».

La sanità d’iniziativa rappresenta un modello assistenziale rivolto alle malattie croniche, che non aspetta la persona in ambulatorio/ospedale (sanità di attesa), ma le “va incontro” prima che le patologie insorgano o si aggravino, puntando alla prevenzione e al miglioramento della gestione della cronicità rallentandone il decorso e le complicanze.