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Il ministero della Salute ha dato il via libera al Piano sociosanitario della Liguria per il prossimo triennio. Il Pd annuncia battaglia

 Nove Punti Nascita, tre centrali 118, la conferma dei Pronto soccorso, un sistema informatico unico per la Liguria, il potenziamento dell’assistenza domiciliare e della rete delle Rsa e una maggiore integrazione tra ospedali e territorio. Da Roma è arrivato il via libera al Piano sociosanitario che dovrà, dal 21 novembre, essere discusso e votato in consiglio regionale per poi essere applicato. Il ministero della Salute ha approvato, senza contestazioni, il documento che era stato messo a punto e ritoccato dal direttore generale di Misa Filippo Ansaldi, prima di essere approvato dalla giunta Toti e inviato a marzo a Roma. Piano che il Pd ha subito contestato, annunciando incontri in tutte le province e battaglia in consiglio regionale. 
Novità per le centrali del 118 per la gestione dell’emergenza: ora sono 5, una per provincia più Lavagna. Scenderanno a tre, come previsto dalle normative nazionali. La regia sarà all’ospedale San Martino che ospiterà anche la base del Tigullio. Per il Levante sarà alla Spezia, probabilmente nella stessa sede attuale, mentre nel Ponente ne resterà solo una, forse ad Albenga o a Pietra Ligure. Confermata la rete dell’emergenza: 5 Pronto soccorso a Genova (San Martino come polo regionale, Gaslini, Galliera, Villa Scassi e Voltri) più due Punti di primo intervento con orario part-time a Pontedecimo e Sestri Ponente; 2 nella Asl 5 spezzina (La Spezia e Sarzana) più Levanto; 1 nel Tigullio all’ospedale di Lavagna; 2 nella Asl savonese (Pietra Ligure più Savona, oltre al Primo intervento di Albenga e Cairo) e 3 nella Asl 1 imperiese (Sanremo, Imperia e il Saint Charles di Bordighera, gestito dai privati).
Queste in sintesi i principali contenuti del Piano sociosanitario della Liguria per il prossimo triennio approvato dal ministero della Salute
Leggi tutto l’articolo sul Secolo XIX di oggi a firma Guido Filippi.