Pubblichiamo l’intervento del presidente di Medicoop Liguria, pubblicato sul Secolo XIX
Appena sono uscite le prime ipotesi su come sarebbe stato disegnato il nuovo Piano Sociosanitario Regionale, la nostra cooperativa, costituita da oltre 250 medici di famiglia e pediatri con sedi in tutta la Liguria, ha dato la propria disponibilità all’Assessore, alla direzione regionale sanitaria nonché ad Alisa per mettere a disposizione idee e professionalità su come avviare le Case di Comunità.
Risultato: nessuno ci ha contattato.
Nel contempo, proprio in questi giorni, si è aperta la possibilità che possano essere i privati a gestire le Case di Comunità mentre ben poche indicazioni vengono date sul ruolo che possono avere i Medici di Famiglia.
In questo modo si rischia di vanificare la novità di queste nuove strutture che altro non sono che le nuove Aggregazioni Funzionali Territoriali ( che raggruppano mediamente 20 Medici in ogni territorio e funzionano egregiamente) ancor più organizzate e con personalità giuridica.
La Case di Comunità, forse non è chiaro a molti cittadini, se gestite in modo efficiente potrebbero garantire:
Un ambulatorio diurno di continuità assistenziale con presenza di medici, gestito organizzando i turni tramite le Aggregazioni Funzionali Territoriali del distretto; gestire problematiche non complesse in caso di non raggiungibilità del proprio medico di famiglia, alleggerendo gli accessi al Pronto Soccorso.
Servizi di specialistica ambulatoriale gestiti attraverso la telemedicina e accordi con specialisti ASL, contribuendo alla riduzione delle liste d’attesa.
Servizio di cure domiciliari di livello base gestito attraverso turni di infermieri e medici e telemedicina, andando ad integrare il servizio già attivo nei distretti sociosanitari.
Presa in carico dei pazienti cronici tramite infermieri di famiglia in integrazione con infermieri di comunità utilizzando una piattaforma per la presa in carico e la inter-operabilità tra medici di famiglia, medici di guardia medica e medici specialisti. Portando così ad una riduzione dei ricoveri per complicazioni di malattie croniche quali diabete mellito, bronchite cronica, asma, scompenso cardiaco e altre patologie.
Di fronte a tutte queste opportunità, sembra che la Regione non abbia ancora messo a fuoco quale ruolo dare ai Medici di Famiglia che hanno necessità di avere una struttura organizzata per poter avere un ruolo concreto nelle Case di Comunità. A meno che l’obiettivo non dichiarato sia di far passare i Medici alla dipendenza pubblica o privata e far gestire queste strutture alle ASL.
Sarebbe l’ennesima occasione persa.
I 250 Medici che hanno aderito alla nostra cooperativa hanno sviluppato da tempo un modello vincente. Garantendo ai propri pazienti nuovi servizi, campagne vaccinali specifiche come quella per l’Herpes Zoster, sviluppato una sanità d’iniziativa che rappresenta un modello assistenziale concreto rivolto alle malattie croniche.
Questi stessi Medici, con la nostra cooperativa, chiedono ancora una volta di poter essere ascoltati da Regione Liguria per contribuire a disegnare un’organizzazione efficiente anche per le Case di Comunità.
Pier Claudio Brasesco
Presidente Medicoop Liguria