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Quello che i media non dicono: la verità sui Medici di Medicina Generale

La verità sui medici di base esce con una nota congiunta sottoscritta da più di duecento giovani Medici di Medicina Generale. Questa nota denuncia le condizioni con cui sono costretti a lavorare. 

E’ quanto racconta Daniele Morini in una lettera al direttore di Quotidianosanità.it (clicca qui per leggere tutto)

Ne riportiamo alcune parti 

“Non è possibile che qualunque interlocutore (Ufficio d’ Igiene, 1500, CUP, datori di lavoro,ecc) a domanda del cittadino risponda “CHIEDA AL SUO MEDICO DI BASE”. Tante incombenze inutili ci tolgono tempo per la nostra attività clinica (ad es certificati INPS a fronte di provvedimenti di isolamento già protocollati). Le altre patologie non sono sparite, ma rischiano di passare in secondo piano, e il nostro compito di medici disatteso, nostro malgrado”.

“E’ necessario snellire subito la burocrazia a favore dell’assistenza. I medici devono operare in gruppi organizzati, non più in studi singoli, con un triage infermieristico, dobbiamo implementare i già esistenti ambulatori dedicati per patologia cronica con spazi dedicati (diabete, ipertensione/scompenso, bronchite) e un collegamento diretto con gli specialisti. Possiamo dotarci di una diagnostica di primo livello in studio, implementare la telemedicina e i teleconsulti con gli specialisti, e una gestione diretta del servizio infermieristico domiciliare. Non sono cose che si possono organizzare autonomamente, ci vuole un livello normativo adeguato”.