Medicoop Liguria

Infermieri dipendenti e libera professione: la lettera di Gagliano, presidente OPI

L’argomento dell’esercizio libero professionale da parte degli Infermieri del SSN in Italia è stato trattato da quotidianosanità.it in una lettera al direttore da parte di Carmelo Gagliano, presidente OPI Genova. Ne riportiamo alcune parti e vi invitiamo a leggere il testo integrale qui

“È indubbio che la formulazione dell’art 13 della citata Legge n. 56/2023 risulta infarcita di innumerevoli criticità giuridiche che impediscono la fluidità applicativa stante l’intreccio di norme che regolamentano in Italia la condizione di divieto del cumulo di impieghi e l’esclusività del rapporto di lavoro per i dipendenti pubblici. Nel dettaglio la norma citata non fa chiarezza sul diritto ad esercitare il doppio regime di rapporto di lavoro, esclusivo e non esclusivo, perché delinea unicamente il percorso vigente per la dirigenza medica dell’attività extramoenia ma con ulteriori complicanze quando prevede disposizioni in materia di rispetto della normativa sull’orario di lavoro e sull’obiettivo delle Aziende sanitarie relativo allo smaltimento delle liste di attesa. 

“In Italia possiamo stimare oggi una carenza di personale infermieristico pari a circa 65.000 unità, un dato che non è solamente numerico ma ha il significato di cure mancate alla popolazione soprattutto agli over 75 e alle persone con fragilità e disabilità con una tendenza ancor più peggiorativa vista la scarsa propensione e attrattività a intraprendere la professione infermieristica in Italia da parte dei giovani per questioni sia economiche che di carriera. E in questo senso va letta anche la discutibile scelta di aumentare il numero dei posti per la laurea in medicina e chirurgia all’interno di un paese dove il rapporto Infermieri/medici è pari a 1,6 contro il 3,2 in Olanda, 3,4 in Francia, 2,7 in Germania.

Il tasso di fecondità in Italia passa da 2,41 nel 1960 a 1,24 nel 2020 e questo dato all’interno di un quadro generale di riduzione continua della popolazione dal 2015 che nell’arco degli ultimi 8 anni la popolazione residente è scesa di un milione e 363 mila unità con una riduzione dei giovani tra i 15 e i 29 anni, che passa da oltre 12 milioni nel 1996 a poco meno di 9 milioni nel 2021. Inoltre nel 2011 i lavoratori in uscita superano di oltre tre milioni le nuove leve potenziali con un trend in aumento che giunge a 6 milioni di unità al 2021. Questi dati ci dicono tre cose:

– l’attuale calo demografico non consentirà di avere un numero sufficiente di giovani che si avvicineranno alla professione infermieristica;

– la professione infermieristica necessita di interventi normativi immediati sul piano dell’incentivazione economica e di carriera per rendere la professione più attrattiva verso i giovani;

– occorre eliminare il vincolo di esclusività e il divieto al cumulo di impieghi per la professione infermieristica così da implementare la libera professione e garantire le cure infermieristiche costituzionalmente previste per i cittadini”.